Da piccolo, quando mi chiedevano “cosa vuoi fare da grande?”, la mia risposta era sempre la stessa: il cuoco. Già allora immaginavo che cucinare non significasse solo preparare piatti, ma anche viaggiare, scoprire il mondo attraverso i sapori, imparare e crescere ogni giorno. E così è stato.

La mia strada è passata per le cucine di tanti Paesi e per esperienze che hanno plasmato il mio stile. In Svizzera, al Klum di St. Moritz, ho appreso la disciplina e la cura maniacale per i dettagli; nel club della Famiglia Reale inglese, ho imparato la precisione assoluta; e dai maestri giapponesi ho interiorizzato un rispetto profondo per la materia prima. Questi insegnamenti si sono fusi con la mia curiosità naturale, la stessa che mi ha portato a completare il percorso da sommelier con AIS nel 2013. Ovunque io sia stato, ho rubato con gli occhi e con il cuore dai grandi chef con cui ho lavorato, assorbendo sapienza e tecnica da ogni angolo del mondo: Portogallo, Russia, Stati Uniti, Francia, Italia.

Tornare a Vieste, nella mia terra, è stata una scelta naturale. Dopo tanti viaggi, avevo un desiderio preciso: creare un luogo speciale, dove il mare e il territorio potessero raccontare la loro storia in ogni piatto. Così, nel 2009, ho dato vita al mio ristorante, Il Capriccio. Qui, affacciato sullo splendido paesaggio di Vieste, ho voluto costruire un’esperienza che parte dai prodotti della nostra terra, rispettandone la stagionalità, la freschezza e l’identità.

La mia idea di cucina è semplice e sincera: pochi ingredienti, trattati con rispetto e trasformati il meno possibile. Credo che la cucina sia artigianato: ogni giorno nel mio ristorante prepariamo il pane, la pasta, i dolci. Per me, il cuoco è un artigiano che con passione, cura e dedizione restituisce al prodotto il suo valore più autentico.

A Il Capriccio, questa filosofia si riflette non solo nei piatti, ma anche nella carta dei vini. Ho selezionato oltre 500 etichette, perché per me il vino è parte integrante del viaggio gastronomico. Grazie a questo impegno, Il Capriccio è diventato Krug Ambassade in Italia, è stato più volte segnalato nelle principali guide, inclusa la Guida Michelin, ed è certificato Halal.

Mi sento fortunato perché, nel mio “capriccio”, ho potuto unire tutto ciò che amo: la mia terra, i suoi prodotti, la sua cultura e la mia passione per l’ospitalità. Oggi continuo a lavorare con la stessa curiosità e lo stesso entusiasmo di quando ho iniziato, sempre alla ricerca del prossimo sapore, della prossima storia da raccontare.